di MarinaSpili – 1 giugno 2021

Con le belle giornate di sole la montagna chiama per recuperare quel senso di libertà purtroppo costretto dagli eventi e attivare le gambe rammollite da giorni di scarso movimento.

Opto per un itinerario semplice, in Val Resia, dall’ aura antica derivante dalla sua particolare posizione, nell’angolo italiano a nord-est della provincia di Udine, incuneata tra Slovenia ed Austria, alle pendici dell’innevato Monte Canin (2587 m.) e senza via d’uscita.

Alba con veduta sulla Val Resia dal Bivacco Costantini – Gruppo del Canin

La raggiungo lasciando la SS13 che porta al confine di Tarvisio, poco prima di Moggio (Ud).

La chiusura di questa valle ha consentito a questa Comunità, non solo la conservazione della lingua di ceppo slavo, ma anche usi, costumi, musica e la conservazione di una interessante biodiversità vegetale: l’aglio della Val Resia, chiamato “strok” , tanto prezioso da essere riconosciuto “presidio Slow Food”.

Piantagione di aglio a Stolvizza (Ud)

Il momento in cui il patrimonio culturale di questa gente si esprime al meglio, con autentica spontaneità, è il Carnevale, chiamato “Pust”.

Nonostante l’isolamento, i resiani sono stati grandi viaggiatori. Spesso a piedi e con la gerla sulle spalle si sono spinti in tutto l’Impero Austro Ungarico per vendere aglio e altri prodotti agricoli come patate e fagioli e per fornire i loro servigi come arrotini.

Murales a Stolvizza – Val Resia

Nell’ex-scuola della frazione di Stolvizza, ultimo centro abitato con servizi pubblici, un’ esposizione permanente mette in mostra i cimeli dell’arrotino, con le mole affilatrici e le biciclette riadattate, arricchita da foto e storie.

Il grande piazzale dopo la chiesa consente un comodo parcheggio.

Non distante, all’ombra del campanile, un grazioso museo etnografico allestito in una vecchia abitazione, catapulta nell’anacronistica vita quotidiana del tempo passato.

Ricostruzione di una camera da letto tradizionale di inizio 1900 – Museo etnografico Stolvizza

Un affresco con la figura di un maiale sul muro, accanto all’uscio di casa, ricorda la diffusa usanza mitteleuropea di regalare un maialino o carne di maiale a Capodanno, per augurare forza, fortuna e prosperità.

Affresco con maialino ben augurante – Stolvizza

Dall’abitato di Stolvizza una stradina, pur asfaltata, sale tortuosa, ripida e stretta per circa 6 km. fino alla Malga Coot, passando per l’abitato di Corìtis ; con lo scioglimento della neve, l ‘acqua tracimata di un torrente obbliga ad un piccolo guado da attraversare sulla strada.

Si incontrano croci, ancòne votive e piccole cappelle che fanno parte di uno dei percorsi delle Rogazioni.

Percorso delle Rogazioni – Stolvizza

Anche se non c’è neve sul manto stradale, solo un buon autista guida sino alla radura nel bosco del Parco delle Prealpi Giulie, a circa 10′ a piedi dalla malga, altrimenti si sale a piedi o con bici elettriche.

Salita alla Malga Coot – Val Resia

Durante il periodo di alpeggio è aperto l’agriturismo, con possibilità di pernottamento e si può apprezzare anche un semplice percorso didattico volto alla salvaguardia della biodiversità naturale (coturnice, gallo cedrone, re di quaglie, anfibi alpini,mammifer, erbe e fiori).

Dormire nella magica atmosfera del bosco che all’imbrunire calma i canti degli uccelli e sviluppa suoni sconosciuti spesso creati dal vento, mette a tacere il rumore della civiltà.

Radura a 10′ a piedi da Malga Coot – Parco delle Prealpi Giulie

E’ un’esperienza mista di paura e di stato di allerta che si mescola al desiderio di fare i conti con paure ataviche che ci si porta dentro dall’infanzia.

Salamandra

Molto suggestivi sono anche i tanti sentieri che si sviluppano fra pascoli, rocce e fioriture alpine, sulla linea di confine con la Slovenia, tra i resti delle trincee della prima Guerra Mondiale.

Se salire alla Malga è troppo faticoso, l’alternativa è una piacevole e rilassante passeggiata circolare che si snoda attorno al paese di Stolvizza, all’ombra del bosco, tra cascate e ruscelli.

Cascata del Potok – Stolvizza

E’ la “Ta Lipa Pot (in resiano) “La Bella Strada” che offre la possibilità di scegliere due percorsi ad anello: uno quasi pianeggiante di circa km.3 o uno più lungo di km.7 che si completa in un paio d’ore.

Percorso ad anello “Ta Lipa Pot”

Io li ho percorsi entrambi nello stesso pomeriggio, con un dislivello complessivo di 350 m.

L’accesso è ben visibile nella piazza centrale ed il sentiero è facile e ben segnalato.

Inizio del percorso “Ta Lipa Pot” nel centro del paese di Stolvizza

Può essere percorso a piedi, ma anche in mountain-bike o a cavallo.

Una piccola fontanella alimentata dall’acqua gorgogliante del torrente e costruita con tronchi d’albero, non lontana di una ombreggiata area pic-nic, invita alla sosta per assaporare la magia del luogo.

Percorso “Ta Lipa Pot”

In località Hostje un’antica casa resiana, abitata fino al 1976 è oggi diventata un Centro Didattico Naturalistico.

Centro Didattico Naturalistico presso una antica casa resiana – Hostje di Stolvizza

Alcune sagome di animali, efficacemente posizionate sugli alberi, stimolano la fantasia sui possibili abitanti del bosco che ovunque diffonde un piacevole profumo di resina.

Percorso “Ta Lipa Pot”

Camminare è un gesto comune, ma non è solo un modo piacevole di spostarsi da un punto ad un’altro perchè costringe a fare i conti con i propri pensieri intimi e lo stato d’animo, e offre la possibilità di sperimentare un antidepressivo naturale.

E’ un modo semplice per essere felici.

A fondo valle, in località Pian dei Ciclamini, si trova anche il “Sentiero per tutti” dedicato alle escursioni per disabili ed ipovedenti, vicino al Centro Visite del Parco delle Prealpi Giulie che è un buon punto per ricevere consigli adeguati per ogni singola curiosità.

Non esitare a contattarmi se desideri ricevere la mappa GPX dell’intero percorso e lascia un tuo commento qui sotto per aiutarmi a migliorare i racconti.

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What to see in Val Resia: a relaxing itinerary through spectacular natural landscapes

With the beautiful sunny days, the mountains call to recover that sense of freedom unfortunately constrained by events and activate the legs softened by days of little movement.

I opt for a simple itinerary, in Val Resia, with its ancient aura deriving from its particular position in the Italian corner to the north-east of the province of Udine, wedged between Slovenia and Austria, on the slopes of the snow-capped Monte Canin (2587 m.) and with no way out.

I reach it by leaving the SS13 that leads to the Tarvisio border, just before Moggio (Ud).

The closure of this valley has allowed this community not only to preserve the language of Slavic stock, but also customs, music and the preservation of an interesting plant biodiversity: the Val Resia garlic, called “strok”, so precious that it has been recognised as a “Slow Food Presidium”.

The moment in which the cultural heritage of these people is best expressed, with authentic spontaneity, is the Carnival, called “Pust”.

Despite their isolation, the Resians have been great travellers. Often on foot and with a basket on their shoulders, they travelled throughout the Austro-Hungarian Empire to sell garlic and other agricultural products such as potatoes and beans and to provide their services as knife-grinders.

In the former school in the hamlet of Stolvizza, the last inhabited centre with public services, a permanent exhibition displays the knife-grinder’s memorabilia, with grinding wheels and repurposed bicycles, enriched by photos and stories.

The large square after the church provides convenient parking.

A fresco of a pig on the wall next to the front door is a reminder of the widespread Central European custom of giving a piglet or pork as a New Year’s gift to wish strength, luck and prosperity.

From the village of Stolvizza, a small road, although asphalted, climbs tortuous, steep and narrow for about 6 km. up to the Malga Coot, passing through the village of Corìtis; as the snow melts, the overflowing water of a torrent forces a small ford to be crossed on the road. Crosses, votive altars and small chapels can be seen that are part of one of the Rogation routes.

Although there is no snow on the road surface, only a good driver can drive to the clearing in the wood of the Julian Pre-Alps Park, about 10′ walk from the malga, otherwise you can go up on foot or with electric bikes.

During the alpine pasture period, the farm is open, with the possibility of overnight stays, and you can also enjoy a simple didactic trail aimed at safeguarding natural biodiversity (partridge, capercaillie, corncrake, alpine amphibians, mammals, herbs and flowers).

Sleeping in the magical atmosphere of the forest, which at dusk calms the songs of birds and develops unfamiliar sounds often created by the wind, silences the noise of civilisation.
It is a mixed experience of fear and a state of alertness that mixes with the desire to come to terms with atavistic fears that one has carried within oneself since childhood.

The many paths through pastures, rocks and alpine flowers on the border with Slovenia, among the remains of the trenches from the First World War, are also very suggestive.

If climbing up to the Malga is too tiring, the alternative is a pleasant and relaxing circular walk that winds around the village of Stolvizza, in the shade of the woods, among waterfalls and streams.

This is the “Ta Lipa Pot” (in Resian) “La Bella Strada”, which offers the possibility of choosing between two circular routes: an almost flat one of about km.3 or a longer one of km.7 that can be completed in a couple of hours. I did both in the same afternoon, with a total difference in altitude of 350 m.

The access is clearly visible in the central square and the path is easy and well marked.

It can be covered on foot, but also by mountain bike or on horseback.

A small fountain fed by gurgling water from the stream and built from tree trunks, not far from a shady picnic area, invites you to stop and enjoy the magic of the place.

In the locality of Hostje, an old Resian house, inhabited until 1976, has now become an Educational Nature Centre.

Some animal silhouettes, effectively positioned on the trees, stimulate the imagination on the possible inhabitants of the wood that everywhere spreads a pleasant resin scent.

Walking is a common gesture, but it is not only a pleasant way of moving from one point to another because it forces one to come to terms with one’s inner thoughts and state of mind, and offers the possibility of experimenting with a natural antidepressant.

It is a simple way to be happy

At the end of the valley, in the locality of Pian dei Ciclamini, there is also the “Sentiero per tutti” (Path for everyone) dedicated to excursions for disabled and visually impaired people, near the Visitor Centre of the Julian Pre-Alps Park, which is a good point to receive adequate advice for every single curiosity.

Do not hesitate to contact me if you would like to receive the GPX map of the entire route and leave your comment below to help me improve the stories.

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