Per merito delle Giornate FAI d’Autunno scopro la Comunità Sikh in Friuli
L’evento, organizzato dalla delegazione FAI giovani di Pordenone, oltre la visita guidata alle ville venete presenti a Pasiano di Pordenone, comprendeva anche la centrale idroelettrica Claber, il museo della radio antica e la sede associativa Sikh.
Quest’ultima è stata una vera scoperta perchè grazie alla disponibilità di alcuni membri della comunità Sikh della zona, che comprende circa 2000 persone, siamo stati accolti presso il Tempio Gurdwara Singh Sabha, in via del Mobile, 8 a Cecchini di Pasiano di Pordenone, con una visita approfondita.
Oltre che luogo di aggregazione quotidiana per la comunità, funge da mensa per le persone in stato di necessità con una cucina comune (Langar), Tempio per le funzioni religiose e spazio per l’apprendimento delle arti marziali tradizionali.
E’ aperto a tutti, al di là di ogni religione o status sociale e nel rispetto delle norme di comportamento previste da questo luogo di culto rappresenta sicuramente una visita arricchente.
Le guide per l’occasione, spesso ragazzi nati in Italia, figli di seconda generazione di immigrati indiani, parlano perfettamente italiano; la ragazza che ci ha accompagnato, laureanda in scienze infermieristiche e promessa sposa riconoscibile dalle mani ricamate con l’hennè per la cerimonia di fidanzamento, ci ha empaticamente spiegato con orgoglio la storia, la religione, le tradizioni, i costumi, l’alimentazione di questo popolo e si è piacevolmente prodigata per rispondere ad ogni curiosità.
I Sikh costituiscono il 2% della popolazione indiana e sono originari prevalentemente dal Punjab, la zona Nord dell’india, al confine con il Pakistan.
La loro religione è monoteista ed è basata sull’insegnamento di dieci guru che vissero in India tra il XV e il XVIII secolo.
I tre principi su cui si basa sono:
- ricordare il Creatore in ogni momento
- guadagnare lavorando onestamente
- condividere con la comunità la decima parte del guadagno
I Sikh non riconoscono il sistema indiano delle caste e neppure la religione induista; nel sikhismo non esiste un clero.
E’ proibita ogni tipo di dipendenza da sostanze come alcol, tabacco o altro e non possono mangiare qualsiasi tipo di carne, pesce e uova; è anche proibito tagliarsi barba e capelli o fare tatuaggi sul corpo.
Il rapporto tra uomo e donna è di assoluta uguaglianza, perciò anche con gli stessi diritti di crescere spiritualmente e partecipare alle congregazioni religiose, oltre che recitare gli inni sacri dei templi Sikh.
Le donne della Comunità che ho incontrato, vestono gli abiti multicolore della tradizione, ma spesso completano il look con accessori tipici dello status symbol occidentale.
I Sikh si possono facilmente riconoscere per alcuni simboli identitari sia maschili che femminili:
- Il turbante (dastàr) è parte fondamentale dell’aspetto di un uomo Sikh e non è solo un simbolo religioso ,ma una scelta di vita; copre per igiene i lunghi capelli raccolti e rappresenta l’onore ed il rispetto di sé; viene rifatto due volte al giorno.
- I lunghi capelli (kees) che sono un dono del Creatore perciò non possono mai essere tagliati; insieme al turbante maschile rappresentano l’identità Sikh.
- Il pettine di legno (kangà) che è simbolo di igiene e disciplina.
- Il bracciale rigido in acciaio alla mano destra( karhà) che serve a monito nei momenti in cui la mente vuole peccare con le mani e ricorda di non commettere atti illeciti.
- Il pugnale di acciaio (kirpàn), considerato l’arma di difesa per eccellenza e insegna a non sottomettersi e a difendere i più deboli.
- Calzoni intimi bianchi (kascèra) che insegnano a non avere relazioni intime illegittime e sono simbolo di carattere ed autocontrollo.
L’ accogliente Comunità Sikh aveva preparato la dimostrazione di alcuni canti sacri (kirtàn), accompagnati da strumenti musicali tradizionali, del cibo da degustare (pakore), con l’inconfondibile presenza del curry, un mix di dolcetti tradizionali e l’assaggio del tè speziato indiano (chaa); anche l’esibizione degli incontri di arti marziali (gatka), condotti con l’utilizzo di strumenti tipici adatti al combattimento è stata una bella occasione per avvicinarsi senza timore a questo popolo, vista la leggendaria nomea dei mistici guerrieri del Punjab.
Colori e musica si sono fusi in un turbinio di emozioni e vedo il Tempio d’Oro di Amritsar (il “Vaticano” dei Sikh) in una foto appesa al muro, dove il sole riflette le cupole auree nel lago che lo circonda dipingendolo di rosso e oro, e mi faccio trasportare sognante desiderando di conoscere meglio un mondo ancora a me sconosciuto: India, aspettami!
Merito a questi scorci di Italia nascosta ho avuto una bella opportunità di viaggiare pur rimanendo a casa. Grazie Sikh, ritornerò…
A CORNER OF INDIA IN PASIANO DI PORDENONE
Thanks to the FAI Autumn Days I discover the Sikh Community in Friuli
The event, organized by the FAI youth delegation of Pordenone, in addition to the guided tour of the Venetian villas at Pasiano di Pordenone, also included the Claber hydroelectric power station, the museum of ancient radio and the Sikh association headquarters.
The latter was a real discovery, and thanks to the availability of some members of the Sikh community in the area, which includes about 2000 people, we were welcomed at the Gurdwara Singh Sabha Temple, in via del Mobile, 8 to Cecchini di Pasiano di Pordenone .
In addition to being a place of daily gathering for the community, it serves as a place for people in need with a common kitchen (Langar), a Temple for religious services and space for learning traditional martial arts.
It is open to all, beyond any religion or social status and in compliance with the rules of conduct set forth by this place of worship it certainly represents an enriching visit.
The guides for the occasion, often children born in Italy, second generation children of Indian immigrants, speak perfectly Italian; the girl who accompanied us, a graduate student in nursing and a betrothed recognizable by the hands embroidered with henna for the engagement ceremony, empathically proudly explained to us the history, religion, traditions, customs, nutrition of this people and it was pleasantly lavished to respond to any curiosity.
The Sikhs constitute 2% of the Indian population and originate mainly from Punjab, the northern area of India, on the border with Pakistan.
Their religion is monotheistic and is based on the teaching of ten gurus who lived in India between the fifteenth and eighteenth centuries. The three principles on which it is based are:
- remember the Creator at all times
- gain by working honestly
- share the tenth part of the gain with the community
The Sikhs do not recognize the Indian caste system nor the Hindu religion; there is no clergy in Sikhism.
Any type of addiction to substances such as alcohol, tobacco or other is prohibited and cannot eat any type of meat, fish and eggs; cutting your beard and hair or doing body tattoos is also prohibited.
The relationship between men and women is of absolute equality, therefore also with the same rights to grow spiritually and participate in religious congregations, as well as reciting the sacred hymns of Sikh temples.
The women of the Community that I met, dress in the traditional multicolored clothes, but often complete the look with typical accessories of the Western status symbol.
Through some identity symbols both male and female, Sikhs can easily be recognized:
1) The turban, of which the males are very proud, (dastàr) covers the long hair gathered for hygiene and represents honor and self-respect; it is redone twice a day.
2) The long hair (kees) that are a gift of the Creator therefore can never be cut; together with the male turban they represent the Sikh identity.
3) The wooden comb (kangà) which is a symbol of hygiene and discipline.
4) The rigid steel bracelet on the right hand (karhà) which serves as a warning in moments when the mind wants to sin with its hands and remembers not to commit illegal acts.
5) The steel dagger (kirpàn), considered the weapon of defense par excellence and teaches not to submit and to defend the weakest.
6) White intimate trousers (kascèra) that teach not to have illegitimate intimate relationships and are a symbol of character and self-control.
The welcoming Sikh Community had prepared the demonstration of some sacred songs (the kirtàn), accompanied by traditional musical instruments, of the food to taste (pakore), with the unmistakable presence of curry, a mix of traditional sweets and the taste of spicy Indian tea (chaa); also the performance of the martial arts meetings (gatka), conducted with the use of typical tools suitable for fighting, was a good opportunity to approach this people without fear, given the legendary reputation of the mystic warriors of Punjab.
Colors and music have merged into a whirlwind of emotions and I see the Golden Temple of Amritsar (the “Vatican” of the Sikhs) in a photo hanging on the wall where the sun reflects the golden domes in the lake that surrounds it, painting it red and gold, and let me transport myself dreamily, wishing I knew a world that is still unknown to me: India, wait for me!
On these glimpses of hidden Italy I had a great opportunity to travel while staying home. Thanks Sikh, I will return …
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