Come distaccarsi dal frenetico ritmo di vita per ricercare valori durevoli

Ai tempi delle antiche vie di pellegrinaggo senza confini in epoca medioevale, in Friuli Venezia Giulia si snodava un cruciale “corridoio storico” di collegamento tra i Paesi Baltici e i porti dell’alto Adriatico.

Da qui, via mare, si poteva raggiungere Santiago di Compostela o Gerusalemme, ma anche Roma, attraverso la Via Francigena o la Via Romea.

Questa terra rappresentava luogo di incontri e sviluppo culturale tra la nascente Europa, l’Oriente e Gerusalemme.

Oggi, parte di queste vie sono ancora poco conosciute e poco valorizzate o addirittura si sono perse le tracce, ma grazie agli appassionati di storia, di viandanza e turismo lento e al proliferare della diffusa cultura dei Cammini si stanno riscoprendo e ripercorrendo.

Esse rappresentano un patrimonio perchè offrono una singolare panoramica storica, geografica e culturale presente a Nord Est d’Italia.

La Via d’ Allemagna nel suo tratto friulano si chiama “Via del Tagliamento“: non è un anello e non è un cammino locale, ma è una direzione storica che attraversando latitudini conduce alla città di Gerusalemme, che nel 1500 veniva considerata il centro del mondo.

“Il cammino del Tagliamento sull’antica via di Allemagna” di Marino Del Piccolo

Parte da Coccau, dove passa il confine austriaco, e va a Concordia Sagittaria, dove si innesta nella via Aquileiese, per un totale di 170 KM.

“Il cammino del Tagliamento sull’antica via di Allemagna” di Marino Del Piccolo

Le antiche vie friulane vengono dette “vie d’acqua” perchè tutti i tracciati, anche romani, hanno sempre seguito il percorso dei fiumi.

La punteggiatura di Pievi ed Hospitalia posti a circa un giorno di cammino ( circa 20 km.) lungo il percorso, documentano la traccia dell’antica via transfrontaliera di pellegrinaggi d’ epoca medioevale.

L‘Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano fu fondato alla fine del XII secolo, nel 1199,(periodo delle crociate) dai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme provenienti da Amalfi (oggi di Malta).

Lo attesta la pergamena “del Portis” conservata alla biblioteca Joppi di Udine.

La chiesetta e l’annesso ospitale con la piccola corte interna sono un vero gioiello del Friuli.

Esso costituiva un’importante tappa di ospitalità gratuita lungo la Via del Tagliamento, nell’antica Via di Allemagna.

Su un lato dell’ antica chiesetta, di impostazione romanica, fanno bella mostra gli affreschi esterni più antichi del Friuli.

L’abile intervento di restauro che ha portato alla luce i resti di questo antico Hospitale, ha permesso di recuperare un complesso storico-architettonico sorprendente.

Oltre alle bellezze d’arte presenti nella chiesina, le pile in pietra, il vecchio carro in legno, il magnifico porticato dell’antico hostello, le due finestre ogivali uguali a quelle del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la curata foresteria e la semplice cucina di tradizione friulana, catturano inevitabilmente la mia attenzione.

L’antica casa torre posta accanto alla chiesa è riferibile all’anno 1000 ed è uno degli edifici più antichi del Triveneto.

Luoghi come questo erano stati realizzati in tutta Europa anche dai Cavalieri Templari e Teutonici per assicurare ospitalità gratuita, cure e assistenza a poveri, viandanti e pellegrini al di fuori dei monasteri: infatti erano gestiti da priori o laici.

In pieno feudalesimo furono gettate le premesse per i primi ospedali europei gratuiti laici.

Con una splendida giornata di sole, ultimo regalo d’autunno, grazie all’ iniziativa promossa dall’Angolo dell’Avventura di Udine, ho l’ opportunità di provare alcune emozioni tanto lette e descritte da chi ha compiuto un lungo e lento Cammino.

Nel nostro vivere quotidiano, spesso caratterizzato da velocità e ritmi incalzanti, tante persone hanno sperimentato e trovato forza emotiva e spirituale attraverso il lento movimento fisico del camminare.

La ricerca di significato e sostegno nella Vita sono temi affrontati sin dall’antichità dall’Uomo e l’obiettivo alla fine è per tutti quello di incontrare se stessi.

Molti si incamminano in gruppo, per riscoprire la socialità, altri da soli, per incontrare una dimensione di riflessione profonda: tutti partono con differenti motivazioni, ma concordano nel riferire il cambiamento che il Cammino produce.

Nel Cammino, la Via è una metafora della vita, e rappresenta un aspetto prezioso perchè insegna che la meta è nel cammino stesso. Tuttavia non nego il sentimento di felicità che si prova arrivando a destinazione.

La consapevolezza immediata è che camminando si ritorna all’essenziale, lasciando perdere quello che di vuoto riempie la nostra vita.

La camminata lenta e calma sviluppa la meditazione, ed è una pratica comune a diverse tradizioni e culture.

Il grande maestro e monaco buddhista vietnamita Thich Nhat Hanh, divulgatore della meditazione in movimento, insegnava che chiunque può riuscirci. E’ sufficiente un po’ di tempo, un po’ di consapevolezza e la volontà di essere felici.

A fine giornata abbiamo condiviso un frugale pasto conviviale in linea con la filosofia del luogo, organizzato dagli “Amici dell’ospitale” di San Giovanni.

Ammiro la generosità con cui sanno aprire il loro cuore e offrire un caloroso ambiente di umanità e accoglienza immutato nei secoli a chi si ferma nell’ hospitale.

L’ hospitale accoglie pellegrini a piedi o in bicicletta, con la possibilità di fruire una cena ed una colazione, accolti da un ospitaliere.

E’ opportuno prenotare al n. 3288213473 o inviare una e-mail amicidellhospitale@gmail.com

Sul portone d’ingresso dell’ antico ricovero sono affissi i recapiti telefonici da contattare qualora si arrivi sul posto in caso fortuito.

Ora sacco in spalla e via di nuovo.

Suerte e Ultreya a todos!

________________________________________

WALKING ALONG THE ANCIENT ALLEMAGNA WAY
How to break away from the normal rhythm of life to seek lasting values.

At the time of the ancient pilgrimage routes without borders, in the Middle Ages, Friuli Venezia Giulia had a crucial “historical corridor” linking the Baltic countries and the ports of the upper Adriatic.
From here, by sea, you could reach Santiago di Compostela or Jerusalem, but also Rome, through the Via Francigena or the Via Romea.
This land represented a place of meeting and cultural development between the emerging Europe, the East and Jerusalem.

Today some of them are still little known and little valued or even lost their traces, but thanks to fans of history, travel and slow tourism and the proliferation of the widespread culture of the Walks are being rediscovered and retraced.

They represent a heritage because they offer a unique historical, geographical and cultural overview present in the North East of Italy.
The street of Allemagna in its part of Friuli is called “Via del Tagliamento”: it is not a ring and it is not a local path, but it is a historical direction that crosses latitudes and leads to the city of Jerusalem, which in 1500 was considered the center of the world.
It starts from Coccau, where the Austrian border passes, and goes to Concordia Sagittaria, where it joins the via Aquileiese, for a total of 170 KM.
The ancient Friulian roads are called “waterways” because all the tracks, including Roman ones, have always followed the path of the rivers.

The punctuation of churches and hospitals located about a day’s walk (about 20 km.) along the way, document the trace of the ancient cross-border route of pilgrimages of the Middle Ages.

The “hospitale di San Giovanni di Gerusalemme” in San Tomaso di Majano was founded at the end of the 12th century, in 1199, (period of the Crusades) by the Knights of San Giovanni di Gerusalemme from Amalfi (now Malta).

This is attested by the parchment “del Portis” kept at the Joppi library in Udine.

It was an important stage of free hospitality along the Via del Tagliamento, in the ancient Via di Allemagna.
On one side of the ancient church, with a Romanesque layout, the oldest external frescoes in Friuli are displayed.

The skilful restoration work that brought to light the remains of this ancient hospital, has allowed us to recover a surprising historical-architectural complex.

In addition to the beauty of art in the church, the stone stacks, the old wooden dear, the magnificent porch of the old hostel, the two ogival windows equal to those of the Holy Sepulchre in Jerusalem, the well-kept guesthouse and the simple cuisine of Friulian tradition, inevitably capture my attention.
The old tower house next to the church dates back to the year 1000 and is one of the oldest buildings in the Triveneto area.

Places like this had also been built throughout Europe by Knights Templar and Teutonic to ensure free hospitality, care and assistance to the poor, travelers and pilgrims outside the monasteries: in fact, they were managed by priors or lay people. In the midst of feudalism, the foundations were laid for the first free European lay hospitals.

With a wonderful sunny day, the last autumn gift, thanks to the initiative promoted by the Udine Adventure Corner, I have the opportunity to experience some emotions so read and described by those who have made a long slow Path.

In our daily lives, often characterized by speed and rapidity, many people have experienced and found emotional and spiritual strength through the slow physical movement of walking.

The search for meaning and support in Life have been addressed since ancient times by Man and the goal in the end is for everyone to meet themselves.

Many set out in groups, to rediscover sociality, others alone, to meet a dimension of deep reflection: all start with different motivations, but agree in reporting the change that the Way produces.

In the Way, the way is a metaphor for life, and represents a precious aspect because it teaches that the goal is in the way itself. However, I do not deny the feeling of happiness you feel when you reach your destination.
The immediate awareness is that as you walk you return to the essential, leaving behind what fills our void.

Slow and calm walking develops meditation, and is a practice common to different traditions and cultures.
The great Vietnamese Buddhist teacher and monk Thich Nhat Hanh, who disseminated meditation in motion, taught that anyone can do so. It only takes a little time, a little awareness and the will to be happy.

At the end of the day we shared a frugal convivial meal in line with the philosophy of the place, organized by the “Friends of the hospitable” of San Giovanni.
I admire the generosity with which they know how to open their hearts and offer a warm environment of humanity and hospitality unchanged over the centuries to those who stop in the hospitale.

The hospitale welcomes pilgrims on foot or by bicycle, with the possibility of enjoying a dinner and a breakfast, welcomed by a host.
It is advisable to book at 3288213473 or send an e-mail to amicidellhospitale@gmail.com
On the entrance door of the ‘old shelter are posted telephone numbers to contact if you arrive on the spot in case of accident.

Now backpack on the shoulder and away again.

Suerte e Ultreya a todos!