di MarinaSpili – 29 giugno 2021

Un tipico muretto a secco conduce alla casa-vacanza ideale per chi cerca quiete: è nascosta nel verde della conca di Almadis, circondata da colline moreniche, dove regna un silenzio assordante, interrotto solo dal canto degli uccelli e dalla presenza di caprioli, tra scenari di rara e incontaminata bellezza e caratteristiche borgate.

La conca di Almadis in Val Cosa

La Val Cosa è una valle selvaggia incuneata tra le prime pieghe delle Prealpi Friulane, poco abitata normalmente, salvo d’estate quando qualche straniero, spesso discendente dei tanti emigranti partiti per il mondo durante il secolo scorso, cerca l’esclusività di tranquilli luoghi rurali ed il significato delle proprie radici.

Paesaggio agreste – Travesio

Qui il turismo si è sviluppato senza enfasi, in sintonia con la natura, ma è ricco di tradizioni, con una gastronomia semplice ma gustosa e, nonostante il terribile terremoto del 1976, si può ancora ammirare nei borghi qualche bella architettura.

Braida di Castelnovo del Friuli

E’ un luogo ideale per chi apprezza un modello di turismo lento e rispettoso.

L’antica latteria turnaria e l’ancòna, fulcro del borgo di Almadis, testimoniano la passata funzione nevralgica del luogo, inserito nella fitta rete di “trois”, gli antichi sentieri e mulattiere di primaria importanza, molto frequentati quando la montagna era popolata e coltivata, che sono ancora in buona parte percorribili, nonostante l’indifferente avanzare della vegetazione.

Almadis- Castelnovo del Friuli

Una pacchia per gli sportivi amanti della mountain-bike.

Sentiero della sorgente “Tof” – Paludea di Castelnovo del Friuli

Ma anche con e-bike o su una comoda carrozza trainata da un cavallo, un incantevole itinerario conduce alla scoperta della singolare steppa friulana: i magredi.

Prati stabili dei Magredi friulani

Raggiunta Paludea si imbocca la ciclopedonale naturalistica del torrente Cosa che conduce alla frazione di Zancan di Travesio dove a Travesio si interseca con la Ciclovia FVG3 , un tracciato che segue i dolci rilievi della pedemontana friulana, paradiso per gli amanti della bicicletta.

Ciclovia nei pressi di Tesis di Vivaro

Il borgo di Toppo di Travesio con i caratteristici portoni aperti sui cortili delle case e la fornace del 1926, interessante esempio di archeologia industriale, inducono ad una piacevole sosta.

Caratteristica casa in sasso con portone – Toppo di Travesio
La fornace di Toppo di Travesio

Impossibile non stupirsi entrando nel laboratorio “Mosaici Moruzzi dove si possono osservare da vicino i maestri mosaicisti padroneggiare l’antica e affascinante tecnica a mosaico, nata in questo territorio grazie all’intraprendenza dell’utilizzo dei sassi riforniti dalla presenza di tre fiumi e alla sapienza di costruzione dei pavimenti con la “tecnica a terrazzo” dei famosi palazzi della Serenissima in laguna.

Il titolare di “Mosaici Moruzzi” a Toppo di Travesio

I mosaicisti formati alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo, oggi anche galleria d’arte, hanno restaurato antichi e prestigiosi mosaici in tutto il mondo e sono tutt’oggi ricercati per la loro originale creazione di opere artistiche e architettoniche.

Vetri multicolori per le tessere di mosaico – Laboratorio Mosaici Moruzzi
Tecnica del mosaico – Laboratorio Mosaici Moruzzi

Gli occhi cercano di catturare ogni dettaglio e aguzzo l’udito per memorizzare ogni spiegazione; scopro anche che all’Agriturismo “ai Magredi” di Vivaro una maestra mosaicista è disponibile a far vivere un’esperienza creativa divertente perchè insegna, in qualche ora, a riempire un proprio disegno o un gioiello con le tessere in vetro di mille colori e a tagliarle con la martellina.

Uso della martellina nella tecnica di lavoro a mosaico – Laboratorio Mosaici Moruzzi

Vivaro, posto nel mezzo dei Magredi, si raggiunge attraverso strade minori e piccoli paesini di campagna come Sequals, patria del noto pugile Carnera, dove la sua casa natale è diventato un museo, Colle di Arba, Arba, Tesis e Basaldella.

Crocevia in ferro battuto – Solimbergo di Sequals

Strada facendo si coglie le netta differenza di costruzione architettonica delle case, che pur nella breve distanza, sono frutto della mescolanza di idee diverse, giunte in questa terra grazie all’emigrazione.

Casa in sasso ad Arba

Dopo l’attraversamento del fiume Meduna è d’obbligo una sosta allo storico locale “Grappolo d’Oro” che offre anche servizio di B&B memore delle sue origini come Stazione di Posta; il bellissimo pavimento a terrazzo con l’antico proverbio romano “Cave canem”, l’accogliente “fogolar” al centro della stanza e la cura del dettaglio con piatti unici in ceramica prodotti da un’artista carnica, coronano un veloce spuntino con prosciutto e formaggio innaffiato da ottimo vino o un menù di cucina tradizionale rivisitata, con aria di casa.

Ponte sul fiume Meduna
Ingresso Osteria “Grappolo d’Oro” – Colle di Arba

Una bella carica d’energia per spingere sui pedali fino a Basaldella, dove attende una carrozza trainata da Naomi, una cavalla della scuderia di “Gelindo dei Magredi” che mi conduce fino a Vivaro per un’esperienza di piacere e benessere che deriva dal rallentare, un lusso da conquistare in questi tempi convulsi e dar un po’ di riposo al deretano.

Magredi – Basaldella
In carrozza con “Gelindo dei Magredi” – Vivaro

Cullarsi con un’ andatura d’altri tempi, dettata dal tipico dondolio e dal ritmo degli zoccoli di un cavallo, sfiorando i papaveri che spuntano tra il grano, annusando il profumo delle erbe di campo dei prati stabili che formano i Magredi è un incantesimo per gli occhi che possono così fermarsi su infiniti particolari, come le orchidee selvatiche in fiore, che con la fretta sarebbero sicuramente volati via.

Orchis purpurea

Un’armonia che rallenta il pensiero e facilita la consapevolezza e l’apprezzamento del presente; secondo i taoisti è una condizione necessaria per qualsiasi tipo di crescita e di cambiamento.

Sosta dissetante con “Grignel” succo d’uva al 100% prodotto dalla Fattoria Gelindo – Vivaro

Prima di cena, per gli appassionati d’ arrampicata sportiva, l’associazione “Teste di Pietra” di Basaldella di Vivaro apre le porte di un regno fatto di spit e appigli per fare qualche tiro di corda in assoluta sicurezza. Tutto sommato anche le braccia han bisogno di allenarsi, non solo le gambe…

Palestra per l’arrampicata sportiva – Basaldella di Vivaro

Poi finalmente all’ombra delle antiche varietà di mais antichi dei Magredi un fresco aperitivo in relax preparato con i prodotti genuini della fattoria biologica di “Gelindo dei Magredi” dona un senso di pace e gratitudine per la giornata così trascorsa.

I grani antichi di “Gelindo dei Magredi” – Vivaro

Una breve passeggiata per accarezzare i musi dei cavalli che escono dai box nel vicino maneggio mi svela l’accogliente campeggio e il “Buteghin dei Gelindo”, dove approfitto per una rapida sbirciata ai prodotti in mostra dell’enogastronomia friulana : mi frullano tante belle idee per i prossimi regali in vista!

La via del ritorno è allietata dal frinire delle cicale mentre mi intrufolo tra gli incanti e le sorprese della solitaria e silenziosa Val Cosa dove la vita è scandita dal ritmo delle stagioni che fa da maestro per imparare ogni giorno di più ad apprezzare la lentezza del vivere.

Ritornare bambina

Non esitare a chiedere il tracciato GPS dell’intero percorso lungo complessivamente 55km. per organizzare al meglio la tua uscita.

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Why an itinerary from Val Cosa to Magredi: Friuli to be discovered by bike or horse-drawn carriage

A typical dry stone wall leads to the ideal holiday home for those seeking peace and quiet: it is hidden in the green Almadis basin, surrounded by morainic hills, where a deafening silence reigns, interrupted only by birdsong and the presence of deer, amidst scenery of rare and uncontaminated beauty and characteristic villages.


Val Cosa is a wild valley wedged between the first folds of the Friulian Pre-Alps, scarcely inhabited at all, except in summer when some foreigners, often descendants of the many emigrants who left for the world during the last century, seek the exclusivity of quiet rural places and the meaning of their roots.


Here tourism has developed without emphasis, in harmony with nature, but it is rich in traditions, with a simple but tasty gastronomy and, despite the terrible earthquake of 1976, some beautiful architecture can still be admired in the villages.


It is an ideal place for those who appreciate a model of slow and respectful tourism.


The old turnaria dairy and the ancòna, the fulcrum of the village of Almadis, bear witness to the past nerve centre of the place, inserted in the dense network of “trois”, the ancient paths and mule tracks of primary importance, much frequented when the mountain was populated and cultivated, which are still largely practicable, despite the indifferent advance of vegetation.


A fun for mountain bikers.


But also by e-bike or in a comfortable horse-drawn carriage, an enchanting itinerary leads to the discovery of the unique Friulian steppe: the magredi.


On reaching Paludea you take the Cosa torrent natural cycling and walking path, which leads to the hamlet of Zancan di Travesio, where at Travesio it intersects with the FVG3 cycle route, a route that follows the gentle reliefs of the Friulian foothills, paradise for bicycle lovers


The village of Toppo di Travesio, with its characteristic doors opening onto the courtyards of the houses, and the 1926 kiln, an interesting example of industrial archaeology, make for a pleasant stop.
It is impossible not to be amazed when you enter the workshop “Mosaici Moruzzi” where you can see the master mosaicists at close quarters mastering the ancient and fascinating technique of mosaic, which originated in this territory thanks to the resourceful use of stones supplied by the presence of three rivers and the knowledge of building floors with the “terrazzo technique” of the famous palaces of the Serenissima, in the lagoon.


The mosaicists trained at the Friuli School of Mosaics in Spilimbergo, now also an art gallery, have restored ancient and prestigious mosaics all over the world and are still sought after today for their original creation of artistic and architectural works.


My eyes try to capture every detail and I sharpen my ears to memorise every explanation; I also discover that at the Agriturismo “ai Magredi” in Vivaro a master mosaicist is available to provide a fun creative experience, because in a few hours she teaches how to fill a drawing or a jewel with glass tesserae of a thousand colours and how to cut them with a hammer.


Vivaro, located in the middle of the Magredi, can be reached via minor roads and small country villages such as Sequals, birthplace of the famous boxer Carnera, where his birthplace has become a museum, Colle di Arba, Arba, Tesis and Basaldella.
Along the way you can see the clear differences in the architectural construction of the houses, which, despite their short distance, are the result of the mixture of different ideas that came to this land thanks to emigration.

After crossing the Meduna river a stop at the historic “Grappolo d’Oro” is a must, which also offers a B&B service, mindful of its origins as a post office station; the beautiful terrazzo floor with the ancient Roman proverb “Cave canem”, the welcoming “fogolar” in the centre of the room and the attention to detail with unique ceramic dishes produced by an artist from Carnia, crown a quick snack with ham and cheese washed down with excellent wine or a menu of traditional cuisine revisited, with a homely feel


A nice burst of energy to push on the pedals as far as Basaldella, where a carriage drawn by Naomi, a mare from the stable of “Gelindo dei Magredi”, awaits, taking me as far as Vivaro for an experience of pleasure and wellbeing that comes from slowing down, a luxury to be conquered in these convulsive times and giving a little rest to the bottom.


Lulling oneself with an old-fashioned gait, dictated by the typical rocking and rhythm of a horse’s hooves, brushing against the poppies that sprout amidst the wheat, smelling the perfume of the field grasses of the permanent meadows that form the magredi is a spell for the eyes, which can thus stop at infinite details, such as the wild orchids in bloom, that would surely have flown away in a hurry.


A harmony that slows down thought and facilitates awareness and appreciation of the present; according to the Taoists this is a necessary condition for any kind of growth and change.


Before dinner, for fans of sport climbing, the “Teste di Pietra” association in Basaldella di Vivaro opens the doors to a kingdom of bolts and handholds to do a few pitches in complete safety. After all, the arms need training too, not just the legs…


Then finally, in the shade of ancient maize varieties from the Magredi, a stop for a cool, relaxing aperitif prepared with genuine products from the organic farm of “Gelindo dei Magredi” gives a sense of peace and gratitude for the day spent here.


A short walk to caress the horses’ muzzles as they come out of their stalls at the nearby riding school reveals to me the welcoming campsite and the “Buteghin dei Gelindo”, where I take advantage of a quick peek at the products on display from Friuli’s food and wine industry: I get lots of nice ideas for the next gifts in sight!


The way back is cheered by the chirping of the cicadas as I slip among the enchantments and surprises of the solitary and silent Val Cosa where life is marked by the rhythm of the seasons that acts as a teacher to learn every day more and more to appreciate the slowness of living.

Don’t hesitate to ask me for the GPS track of the entire route, which totals 55 km in length, so that you can organise your outing in the best possible way.

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