Grazie all’attività talentuosa di n.7 fotografi nel 1955 nasce a Spilimbergo il Gruppo Friulano per una nuova Fotografia che diventerà un simbolo italiano degli esordi della fotografia neorealista.

Negli anni successivi si uniranno altri importanti fotografi e in seguito a convegni, workshop, corsi post-diploma ed eventi espositivi, Spilimbergo diventa luogo di avvicendamento di tanti protagonisti della storia della fotografia mondiale.

Dal 1989 il CRAF (Centro di Ricerca ed Archiviazione della Fotografia) ha raccolto questa ricca eredità culturale facendosi promotore della valorizzazione del vastissimo archivio fotografico anche attraverso la realizzazione di mostre in Italia e all’estero.

Ogni anno promuove la rassegna “Friuli-Venezia Giulia Fotografia” nella città di Spilimbergo e in molti altri luoghi della regione, testimoniando l’inestinguibile passione per quest’arte.

Dal 1996 patrocinato dalla Fondazione Friuli ogni anno viene assegnato il premio “International award of photography” che quest’anno è stato vinto da Martin Weber.

Dal 1987 inoltre, patrocinato dal Consiglio Regionale del F-VG, il premio “Friuli Venezia Giulia Fotografia”, viene assegnato a “fotografi ed operatori culturali che abbiano dato un contributo innovativo e originale alla fotografia italiana”, e quest’anno è stato vinto da Giorgio Lotti e Giulia Iacolutti.

Incontrare Giorgio Lotti in occasione dell’inaugurazione della sua mostra intitolata “Cina Cina Cina “ presso Palazzo Taddea a Spilimbergo è stato emozionante perchè 65 anni di professione incarnati in un umile e canuto fotografo che ha immortalato i principali fatti del mondo, in una vita vissuta come eterna trasferta, è un regalo della mia città.

La sua attività di fotoreporter per il settimanale “Epoca” (chiuso nel 1997), insieme a quella del collega, alpinista e viaggiatore Walter Bonatti, ha rappresentato un momento straordinario del giornalismo illustrato, che in epoca non invasa da Instagram o Internet mi ha cresciuto appassionandomi alla lettura, ai viaggi e alle avventure.

Ha ribadito più volte il motto “capire prima di fotografare” che l’ha guidato durante la sua lunga carriera e ha spiegato alcune foto memorabili attraverso gli accorgimenti messi in atto prima di scattare la foto “al momento giusto e al posto giusto”.

La mostra raccoglie gli scatti di una Cina ormai scomparsa e il ritratto di Zhou Enlai del 1974, divenuto in seguito il ritratto ufficiale del primo ministro cinese oltre che la foto in assoluto più stampata al mondo (oltre cento milioni di esemplari), riempiono gli occhi e l’animo di emozioni e bellezza.

Giorgio Lotti
Cina Cina Cina
24 agosto – 22 settembre
Palazzo Tadea, Spilimbergo
Mercoledì, giovedì, venerdì 16.00—20.00 
Sabato e domenica 10.30—12.30 e 16.00—20.00 
Ingresso libero