(Photo credits – Il cassetto dei sogni)


Nella città medioevale di Spilimbergo c’è una “palestra a cielo aperto” molto frequentata dalla popolazione che ha fatto del camminare uno stile di vita.

Le immagini di chi corre lungo questo tratto, a piedi o in bici, sono spesso condivise sui social network e non mancano gli appuntamenti con i “gruppi di cammino” o le immancabili soste con qualcuno che sicuramente si incontra.

L’intero circuito prende vita lungo la strada secondaria, poco trafficata, che conduce agli abitati di Baseglia e Gaio, scende dall’argine destro del fiume Tagliamento per proseguire lungo la strada sterrata che corre lungo il greto e riporta in città.

Il panorama mozzafiato spazia a perdita d’occhio verso l’ arco naturale delle montagne che incorniciano la pianura friulana e dalle quali, in giornate di cielo terso, si vede a occhio nudo il mare nel golfo di Trieste.

Questo tragitto ricalca la rotta percorsa sin dal Medioevo dai pellegrini che si recavano a Roma, Santiago o Gerusalemme e oggi costituisce anche un tratto del Cammino di San Cristoforo che si sviluppa dal Tagliamento al Piave.

Infiniti personaggi hanno calcato nel tempo questo territorio che possiede un’affascinante aurea antica.

Tutt’oggi nasconde un luogo fantastico, un antro senza insegne, che però cela un sapere, forse esoterico.

Da tempo, durante le mie consuete corsette, sentivo una strana attrazione verso un vetusto casale friulano che troneggiava tra quei campi e osservavo con curiosità i lavori di ristrutturazione che lo rendevano mese dopo mese sempre più affascinante; mi immaginavo i proprietari, così fortunati di poter respirare immagini di un passato glorioso.

Un giorno, grazie ad un appuntamento concordato “ad occhi chiusi” con un’artigiana che mi aveva incuriosita per alcune sue creazioni, con mia gran sorpresa “google maps” mi ha condotto proprio fino lì: era un segno del destino o l’incantesimo di una fata?

(Photo credits – Il cassetto dei sogni)

Una volta entrata mi sono ritrovata avvolta in un magico mondo onirico, fatto di oggetti unici e meravigliosi, creati inevitabilmente dal tocco di una creatura magica: figlia di un falegname, ha respirato sin da bambina il profumo secco del legno imparando, per naturale osmosi, a riconoscere le venature, i colori, la porosità, la compattezza o la flessibilità di questo materiale sempre vivo.

Gli studi d’arte hanno successivamente completato e affinato la naturale predisposizione artistica ed oggi si esprime attraverso una tecnica personale di sintesi con una originale differenza stilistica.

(Photo credits – Il cassetto dei sogni)

La passione e la creatività si manifestano attraverso creazioni originali, sempre molto precise nei dettagli e la dolcezza dei suoi tratti invita a superare senza ritrosia o timidezza la soglia del suo mondo incantato: “Il cassetto dei sogni

Conoscere la pozione magica, con tanto di intrugli e formule, è consentito solo a coloro che non hanno paura del cambiamento: con una singolare trasformazione dovuta al tocco delle mani magighe, anche gli oggetti in disuso o dimenticati, attraverso una valorizzazione e rappresentazione del soggetto originario prendono nuova espressione, che ne trasfigura di fatto l’essenza.

(Photo credits – Il cassetto dei sogni)

Fiori, figure geometriche, personaggi o mondi simbolici che decorano i capolavori sono spesso declinati in immagini visionarie e con una delicata interpretazione eterea che rimandano alla raffinata civiltà del 1700 che tocca le corde del cuore.

Anche lo stile Provenzale, Country e Shabby-Chic dei complementi d’arredo influenza lo stile, ma su richiesta è sempre possibile ricevere un tocco di bacchetta magica personalizzata.

(Photo credits – Il cassetto dei sogni)

Ora non ci sono più dubbi, una fata con il suo fuso che tesse la rama del tempo e non si fa mai catturare opera tra noi, basta solo cercarla…

L’elisir profuso durante l’incontro evidentemente ha funzionato: d’ora in poi, accanto all’usuale allenamento praticato lungo la via, so che anche una breve pausa per incontrare la Bellezza può donare energia e benessere.

(Photo credits – Il cassetto dei sogni)

WHY SETTLE FOR IT WHEN YOU CAN MEET A FAIRY?
Her kingdom is “The Drawer of Dreams”

In the medieval town of Spilimbergo there is an “open-air gymnasium” very much frequented by the population who made walking a way of life.
The images of those who run along this stretch, on foot or by bike, are often shared on social networks and there is no lack of appointments with the “walking groups” or the inevitable stops for chatting with someone you are sure to meet.
The entire circuit comes to life along the secondary road, with little traffic, which leads to the villages of Baseglia and Gaio, descends from the right bank of the river Tagliamento to continue along the dirt road that runs along the river bed and leads back to the city.
The breathtaking panorama sweeps as far as the eye can see towards the natural arch of the mountains that frame the Friulian plain and from which, on clear days, you can see the sea in the Gulf of Trieste with the naked eye.
This route follows the route travelled since the Middle Ages by pilgrims going to Rome, Santiago or Jerusalem and today it is also a part of the Saint Christopher’s Path from the Tagliamento to the Piave river.
Infinite personalities have traversed this territory over time, which has a fascinating ancient aura.
Still today it hides a fantastic place, a cavern without signs, which however hides a knowledge, perhaps esoteric.
For some time, during my usual jogs, I felt a strange attraction towards an old Friulian farmhouse that stood out among those fields and I watched with curiosity the renovation works that made it month after month more and more fascinating; I imagined the owners, so lucky to be able to breathe images of a glorious past.
One day, thanks to an appointment agreed “with eyes closed” with a craftswoman who had intrigued me for some of her creations, to my surprise “google maps” led me right there: was it a sign of fate or the spell of a fairy?
Once I entered, I found myself wrapped in a magical dream world, made of unique and wonderful objects, inevitably created by the touch of a magical creature: a carpenter’s daughter, she breathed the dry scent of wood since she was a child, learning, by natural osmosis, to recognise the grain, colours, porosity, compactness or flexibility of this ever-living material.
Her art studies have subsequently completed and refined her natural artistic predisposition and today she expresses herself through a personal synthesis technique with an original stylistic difference.
The passion and creativity are manifested through original creations, always very precise in details and the sweetness of its features invites you to cross without shyness or shyness the threshold of its enchanted world: “The drawer of dreams“.
Knowing the magic potion, with its concoctions and formulas, is allowed only to those who are not afraid of change: with a singular transformation due to the touch of magic hands, even objects in disuse or forgotten, through an enhancement and representation of the original subject take on new expression, which actually transfigures its essence.
Flowers, geometric figures, characters or symbolic worlds that decorate the masterpieces are often declined in visionary images and with a delicate ethereal interpretation that recall the refined civilization of 1700 that touches the heartstrings.
The Provencal, Country and Shabby-Chic style of the furnishing accessories also influences the style, but on request it is always possible to receive a touch of personalized magic wand.
Now there are no more doubts, a fairy with her spindle that weaves the branches of time and never gets caught between us, just look for her…
The elixir lavished during the meeting obviously worked: from now on, next to the usual training practiced along the way, I know that even a short break to meet Beauty can give energy and well-being.