Pillole di storia spilimberghese
La chiesa maggiormente frequentata dal ceto borghese e dal popolo spilimberghese alla fine del 1700, in contrasto al potere e al prestigio dei feudatari spilimberghesi, fu la “Chiesa dei frati”, ufficialmente chiamata Chiesa di San Giuseppe e S. Pantaleone, situata nell’attuale via Mazzini, entro il terzo anello delle mura di cinta del Borgo Nuovo.
I più danarosi scelsero S.Pantaleone anche per farsi seppellire e per mandare le proprie figlie in quel convento, contribuendo anche al decoro con donazioni e nuovi altari.
Pantaleone, Santo, medico e perseguitato, nacque nella seconda metà del III secolo, a Nicomedia nell’ odierna Turchia e viene invocato contro le infermità di consunzione; è il patrono dei medici, raffigurato con ampolle e con il bastone di Esculapio, antico simbolo greco associato alla medicina.
Già nel Medioevo, ben prima che il Welfare State italiano prendesse forma, il sostegno reciproco e l’umana carità cristiana prosperavano anche a Spilimbergo.
Infatti, nel 1323 la Confraternita dei Battuti creò in questo luogo un hospitale, cioè un ospizio per accogliere ammalati, poveri e pellegrini.
Contemporaneamente, anche in una zona decentrata rispetto al centro storico, nell’attuale chiesetta di San Giovanni all’Eremo, la Confraternita dei frati Eremiti gestì un altro ricovero, ma per gli ammalati infetti, bisognosi d’isolamento e quarantena.
La Chiesa dedicata a S. Pantaleone o “chiesa dei Frati” venne eretta successivamente, nel 1325, in seguito agli accordi tra i Signori di Spilimbergo e il Vescovo di Concordia.( E’ solo dal 1959 la titolarità con San Giuseppe). Fu Bartolomeo dei Signori di Spilimbergo a chiederlo al Patriarca di Aquileia Bertrando.
Curioso è come il nome “Spilimbergo” nell’atto notarile venga scritto in tre modi diversi, segno che il nome doveva ancora consolidarsi.
La prima S.Messa, anche se la chiesa era ancora senza tetto, fu recitata il 3 luglio 1327.
Come consuetudine accanto sorgeranno il cimitero, l’orto, la stalla per i cavalli e la cantina con le sue botti.
Intorno al 1342 l’ospedale della Confraternita dei Battuti si trasferì a pochi metri di distanza per consentire la creazione di un convento per dodici frati eremitani di S.Agostino di Ippona (il noto filosofo africano nato a Tagaste-Algeria 354-430); nel 1773 ospitò le suore dello stesso ordine, che rimasero fino al 1810, quando il convento fu soppresso.
Per un breve periodo fu occupato anche da frati Francescani.
Accanto alla chiesa (nell’area ex-Fioretto e Cozzi) è ben riconoscibile il chiostro del convento, oggi adibito ad alloggi.
Sopra il portale d’accesso della semplice facciata principale della Chiesa, una piccola statua di San Agostino (1730) sempre rappresentato con un libro in mano, (si dice “Le Confessioni”), ricorda la memorabile presenza di questo Ordine.
Ai suoi piedi un bambino tiene in mano una scodella a simboleggiare il Santo che travasa l’infinita acqua del mare, metafora dell’infinita conoscenza e simbolo di speranza.
Al suo interno un coro ligneo, mirabile capolavoro di intaglio di epoca rinascimentale e le stazioni della Via Crucis realizzate a mosaico dalla Scuola locale fanno bella mostra di sé.
Nel 1361 venne quindi consacrata lì accanto un’altra Chiesa, dedicata a “S.Giovanni dei Battuti” a testimonianza della forte fede della popolazione durante un periodo (inizi XIV secolo) in cui anche a Spilimbergo ci furono gravi pestilenze, con conseguenti miseria, malattie e lutti.
Al suo interno sono ancor oggi visibili le nicchie costruite nei muri che servivano da comodini accanto alle brande degli ammalati.
In conclusione ai Battuti va reso il merito dell’origine dell’ospizio e della nascita delle due chiese sorelle.
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DISCOVERING THE “CHURCH OF THE MONKS”
Stretch history pills
The church most frequented by the bourgeois class and the Spilimbergo people at the end of 1700, in contrast to the power and prestige of the Spilimbergo feudal lords, was the “church of the friars”, officially called the Church of San Giuseppe and Pantaleone, located in the current Via Mazzini, within the third ring of the walls of the Borgo Nuovo.
The most wealthy chose S.Pantaleone also to be buried and to send their daughters to that convent and also contributed to the decoration, with donations and new altars.
Pantaleone, saint, doctor and persecuted, was born in the second half of the third century, in Nicomedia in today’s Turkey, and is invoked against the infirmity of consumption; he is the patron saint of doctors.
Already in the Middle Ages, well before the Italian Welfare State took shape, mutual support and human Christian charity prospered also in Spilimbergo.
In fact, in 1323 the Brotherhood of the Battuti created a hospitale in this place, i.e. a hospice to welcome the sick, the poor and pilgrims.
At the same time, even in an area decentralized from the historical centre, in the present little church of San Giovanni all’Eremo, the Brotherhood of the Hermits managed another hospitalization, but for the sick infected, in need of isolation and quarantine.
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The Church dedicated to S. Pantaleone or “Church of the Friars” was built later, in 1325, following the agreements between the Lords of Spilimbergo and the Bishop of Concordia. ( It is only since 1959 the ownership with St. Joseph). It was Bartolomeo dei Signori di Spilimbergo who asked the Patriarch of Aquileia Bertrando.
Curious is how the name “Spilimbergo” in the notarial deed is written in three different ways, a sign that the name was still to be consolidated.
The first Mass, even though the church was still homeless, was recited on July 3, 1327.
The cemetery, the vegetable garden, the stable for the horses and the cellar with its barrels were built next door.
Around 1342 the hospital of the Brotherhood of the Battuti moved a few meters away to allow the creation of a convent for twelve hermit friars of St. Augustine of Hippo (the famous African philosopher born in Tagaste-Algeria 354-430); in 1773 he hosted the nuns of the same order, who remained until 1810, when the convent was suppressed.
For a short period it was also occupied by Franciscan friars.
Next to the church (in the ex-Fioretto and Cozzi area) is the cloister of the convent, now used as accommodation.
Above the entrance portal of the simple main facade of the Church, a small statue of St. Augustine (1730) always represented with a book in his hand, (it is said “The Confessions”), recalls the memorable presence of this Order.
At his feet a child holds a bowl in his hand to symbolize the Saint who pours the infinite water of the sea, a metaphor for knowledge and a symbol of Hope.
Inside there is a wooden choir, an admirable masterpiece of carving from the Renaissance period, and the stations of the Stations of the Cross made in mosaic by the local School make a beautiful display.
In 1361 a new church was consecrated there next to it, dedicated to “S.Giovanni dei Battuti” as a testimony of the strong faith of the population during a period (early 14th century) in which also in Spilimbergo there were serious plagues, with consequent misery, illness and mourning.
Inside are still visible today the niches built in the walls that served as bedside tables for the sick.
In conclusion, the Battuti should be credited with the origin of the hospice and the birth of the two sister churches.
22/02/2020 alle 1:02 pm
Grazie Marina e colleghi. Un articolo molto interessante. Henk ed Ilda
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22/02/2020 alle 7:30 pm
Ciao Ilda è sempre utile ricevere un feed-back… Un caro abbraccio e tutti e due, e tanti saluti alla grande famiglia.