Risalire la Val Cosa, immediatamente a nord della pianura del Friuli occidentale, consente di giungere ad un importante sito archeologico ed alla visione di uno spettacolo affascinante e potente che si ripete da millenni, grazie all’acqua ed ai calcari di cui sono costituite queste montagne.
E’ la Valle della Preistoria di Pradis.
L’Orrido e le grotte
Lo spettacolo mozzafiato delle Grotte di Pradis è dovuto all’ opera millenaria dell’ acqua e della corrosione carsica.
Il torrente Cosa, nel corso del tempo ha scavato un profondo canyon nei calcari della montagna e, insieme alla corrosione chimica, per effetto del carsismo ha creato una profonda forra di forte impatto emotivo.
L’escavazione della forra è compatibile con l’epoca dell’ultima glaciazione, risalente a 100.000-130.000 anni fa.
Gli studi effettuati hanno stimato che questa roccia calcarea si sta dissolvendo di 1-2 centesimi di millimetro all’anno.
Ben più intensa invece è l’ azione meccanica erosiva dell’acqua che trasporta detriti,ciotoli e sabbia.
Si tratta di un sito ipogeo importante, dove gli esperti hanno individuato un patrimonio storico-geologico complesso, formato da cavità carsiche di varia estensione e profondità. Qui si sono scoperte informazioni uniche sulla storia dell’uomo che interessano l’intero arco alpino.
Nel 1872 fu Luigi Pognici il primo a parlarne, ma solo grazie all’intuizione nel 1921 di don Giacomo Bianchini e poi di don Terziano Cattaruzza nel 1965, parroci del luogo, queste grotte iniziarono ad essere valorizzate.
Così scrisse G. Bianchini : “Son doni e riserve per il tempo futuro, dei servi fèdel”.
Oggi non è solo un sito riservato ad esperti e speleologi, ma è un luogo aperto al pubblico, visitabile in base alle esigenze di ciascuno, sicuro e recintato, adatto anche ai bambini.
- Dal cancello d’entrata un breve tratto di strada leggermente in discesa conduce allo spiazzo di un ampio antro, a ridosso dell’orrido, dal quale si accede ad una suggestiva grande grotta illuminata, con anfratti originati dalla dissoluzione carsica, che può contenere più di 1000 persone.
Sullo sfondo è presente una statua della Madonnina illuminata da ciò che resta della storica luce, al neon verde, che aveva dato il nome al sito “Grotte verdi di Pradis”.
Una toccante Messa di mezzanotte del 24 dicembre, quando dalla grande volta ipogea viene calata dagli speleologi la statuetta di Gesù bambino, richiama ogni anno molti partecipanti.
- Attraverso una ripida scalinata di 207 scalini si può scendere una decina di metri nell’ orrido fino a raggiungere il ponticello sul torrente, la caverna e la galleria lunga 100m, traccia dell’antico corso d’acqua che nel tempo è stato “tagliato” dalla forra.
Da qui si assiste all’ irruente confluenza con il torrente Cosa del rio Molàt che con la sua forza di moto elicoidale lima le rocce, così da modellare le cascate in stupefacenti forme.
Le pareti delle rocce fortemente strapiombanti avvolgono ogni cosa nell’ombra e il violento ed assordante fragore dell’acqua testimoniano la potenza di questo elemento a cui nulla può resistere contro il suo incedere.
Un arco naturale di roccia creato dal lavorìo del tempo riporta il pensiero alla brevità della vita di un uomo.
- Rimanendo a livello superiore della forra è possibile fare una facile passeggiata di circa 15′ seguendo un sentiero ad anello attorno a questa grandiosa incisione chirurgica nel terreno che permette di affacciarsi sull’orrido in più punti panoramici protetti.
Verso nord la cavità carsica è attraversata da un ponte: un unico arco di blocchi di pietra che rivela l’abilità degli scalpellini.
Lo costruirono intorno alla prima metà del 1850 soprattutto per raggiungere la vicina cava di marmo “di PIÇ” ora dismessa, che fornì il prezioso materiale per nuove costruzioni, stipiti, davanzali e vari contenitori (pile in marmo) necessari allo sviluppo delle tante borgate di Pradis e Clauzetto.
Borgo Tascans – Pradis di Sopra
Fino al 1700 su questo altopiano vivevano prevalentemente contadini e pastori e le case erano ancora costruite in legno con i tetti di “leschia”, una graminacea raccolta nei prati di montagna umidi, simile all’ “erba pampa” per aspetto e infiorescenze, ma non per dimensioni.
4)Per gli appassionati di canyoning è possibile sia noleggiare l’attrezzatura che essere accompagnati lungo avventurose discese di varia difficoltà dei torrenti, ma c’è anche una proposta di semplice Acqua Park naturale, ideale per le famiglie con bambini.
Il Museo delle grotte
Nelle immediate vicinanze, di fronte all’ampio piazzale per il parcheggio, si trova il “Museo della Grotta di Pradis” che ha raccolto le testimonianze della presenza dell’uomo e degli animali in queste grotte sin dalla preistoria.
Vi si trova anche una sezione dedicata alla speleologia, ai fossili e ai minerali di provenienza anche locale.
Affascinante è la riproduzione di un orso delle caverne di 3 m. con i resti rinvenuti nel 1972 nella limitrofa Grotta del Rio Secco, dove è stata accertata anche la presenza dell’ uomo di Neandertal risalente a 47.000-43.000 anni fa.
Un ritrovamento eccezionale riguarda un artiglio d’aquila reale usato da un Neandertal a scopo simbolico e ornamentale.
Interessante scoprire che le grotte erano frequentate dai gruppi paleolitici come riparo durante la caccia alle marmotte, i cui ritrovamenti confermano il forte interesse per la loro pelliccia e la carne e temperature ben diverse dalle attuali.
Nel museo i resti paleontologici e archeologici sono accompagnati da chiari pannelli esplicativi che rendendo attraente la visita soprattutto agli scolari.
Info per organizzare la gita:
- Sito delle Grotte di Pradis per orari di apertura, biglietti d’ingresso e agevolazioni – Cell. 366 1687906
- Sito dell’Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane – Lis Aganis , per visite didattiche scuole o gruppi – tel. 0427 764425 , cell. 366 1687906
Consulta la mappa:
Coord.GPS 46°14’43844 – ”12°53’17624”
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Friulian Dolomites. The caves and canyon of Pradis for everyone, in the Valley of prehistory
Going up Cosa Valley, immediately North of the plain of western Friuli, allows you to reach an important archaeological site and have the vision of a fascinating and powerful spectacle that has been repeated for millennia, thanks to the water and limestone of which these mountains are made.
It is the Valley of Prehistory of Pradis.
The Orrido and the caves
The breathtaking spectacle of Pradis Caves is due to the millenary work of water and karst corrosion.
Cosa torrent, over time, has dug a deep canyon in the limestone of the mountain and, together with chemical corrosion, has created a deep gorge that has a strong emotional impact.
The excavation of the gorge is compatible with the last ice age, dating back 100,000-130,000 years ago.
Studies have estimated that this limestone rock is dissolving by 1-2 hundredths of a millimetre per year.
Much more intense is instead the erosive mechanical action of the water that carries debris, pebbles and sand.
This is an important hypogeum site, where experts have identified a complex historical-geological heritage, formed by karst cavities of various extension and depth. Here, unique information about the history of mankind has been discovered about the entire Alpine arc.
In 1872 Luigi Pognici was the first to talk about it, but only thanks to the intuition of Don Giacomo Bianchini in 1921 and then Don Terziano Cattaruzza in 1965, parish priests of the area, these caves began to be enhanced.
So wrote G. Bianchini: “They are gifts and reserves, for the future time, of faithful servants”.
Today it is not only a site reserved to experts and speleologists, but it is a place open to the public, which can be visited according to everyone’s needs, safe and fenced, suitable also for children.
1) From the entrance gate, a short stretch of slightly downhill road leads to the clearing of a large cavern, close to the ravine, from which you can access a suggestive large illuminated cave, with ravines originating from the karst dissolution, which can hold more than 1000 people.
In the background there is a statue of the Madonnina (Holy Mary) illuminated by what remains of the historical green neon light. “Green Caves of Pradis” are named after this green light.
A touching Midnight Mass on 24th December attracts many participants who want to see the statue of the Child Jesus that is lowered by speleologists from the great hypogean vault.
2) Through a steep staircase made of 207 steps you can descend about ten metres into the gorge until you reach the small bridge over the stream, the cave and the 100m long tunnel, which is a trace of the ancient watercourse that over time has been “cut” by the ravine.
From here you can see the impetuous confluence of the Molàt stream into Cosa torrent which, with its helicoidal motion, files the rocks so to mould the waterfalls into amazing shapes.
The walls of the overhanging rocks envelop everything in the shadow, the violent and deafening roar of the water testifies the power of this element to which nothing can resist against its gait.
A natural rock arch created by the work of time brings the thought back to the brevity of a man’s life.
3) Remaining in the upper level of the gorge, it is possible to take an easy walk of about 15′ following a circular path around this grandiose surgical incision in the ground which allows you to look out over the gorge from several protected panoramic points.
To the north the karst cavity is crossed by a bridge: a single arch of stone blocks that reveals the stonemasons’ skill.
They built it around the first half of 1850 especially to reach the nearby marble quarry “di PIÇ” now disused, which provided the precious material for new constructions, jambs, sills and various containers (marble piles) necessary for the development of many hamlets around Pradis and Clauzetto.
Until 1700 mainly peasants and shepherds lived on this plateau and the houses were still built in wood. The roofs were made of “leschia”, a graminaceous grass harvested in the wet mountain meadows, similar in appearance and inflorescences, but not in size, to the “pampa grass”.
4) Canyoning enthusiasts can either rent equipment or be accompanied along adventurous descents, of varying difficulty, of the torrents, but there is also a proposal of simple natural Water Park, ideal for families with children.
The Caves Museum
Nearby, in front of a large parking area, is the “Pradis Cave Museum” which has collected evidence of the presence of man and animals in these caves since prehistoric times.
There is also a section dedicated to speleology, fossils and minerals of local origin.
The reproduction of a 3 m. cave bear is fascinating. It was created thanks to the remains found in 1972 in the nearby Rio Secco Cave, where the presence of Neanderthal man dating back 47,000-43,000 years has also been ascertained.
An exceptional find concerns a golden eagle claw used by a Neanderthal for symbolic and ornamental purposes.
It is interesting to discover that the caves were frequented by Palaeolithic groups as a shelter during marmot hunting, whose findings confirm the strong interest in their fur and flesh and that temperature was very different from now.
In the museum the paleontological and archaeological remains are accompanied by clear explanatory panels that make the visit especially attractive to schoolchildren.
Info to organize the trip:
– Site of the Pradis Caves for opening hours, admission tickets and special offers – cell. 366 1687906
– Site of the Regional Ecomuseum of the Friulian Dolomites – Lis Aganis for educational visits to schools or groups tel. 0427 764425 – cell. 366 1687906
Consult the Map:
GPS coordinates 46°14’43844” – 12°53’17624”
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(translated by Marta De Rosa)
02/11/2020 alle 2:53 pm
Cara Marina, che grande piacere a leggere questo articolo molto interessante. D’estate , venendo della pianura dell’Olanda, la mamma, Sander e la Mirella andavamo con cesti su per fare il picnic vicino un fiume nel verde. Tutto il giorno eravamo contenti: Sander e la Mirella spostavano sassi Henk gli sassi più grandi, facevano la diga per spostare l’acqua…. ed andavano a pescare….. e nuotare nel l’acqua freddaaaaaa. Per noi dei Paesi Bassi le grotte erano un miracolo. Henk, come geologo spiegava. Per noi e la mamma era una meraviglia. Era così contenta nella natura, il tranquillo….. i prati, le piante gli alberi con o senza frutti. Castagne, noccioli. Portavamo su le bottiglie vuoto per prendere l’acqua fresca…. e sana per bere ad Spilimbergo…. come gli anni passano Marina….. Grazie Marina, cari saluti a tutti, Henk ed Ilda
Verstuurd vanaf mijn iPad
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02/11/2020 alle 5:55 pm
Grazie Ilda di tanti bei ricordi che la Vita ci regala. Un forte abbraccio!